06/11/13

Bostonian Library: Recensione: "I colori della nebbia" di Mary & Fran...



 
 
 
 
 
 
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I colori della nebbia
di Mary & Frances Shepard
pagine 315
prezzo 6.00€
Harlequin mondadori
già disponibile
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Italia, 1815 - Mantova, stretta nella morsa del nebbioso autunno, non è più un luogo sicuro per Matilde Vicolini. 
Dopo essere stata testimone di un orribile delitto, la giovane cerca di farsi forza e tornare a vivere, ma la strada per riconquistare la serenità è ancora lunga. 
La buona società è in fermento per la visita dell'Imperatore d'Austria, e quando la giovane incontra William Roschmann, a un ballo, ogni sua certezza vacilla. 
William è un ufficiale austriaco, ferito nel corpo e nell'anima durante la battaglia di Austerlitz. Fra loro è subito passione, ma una serie di attentati minaccia la vita di Matilde e ogni promessa di felicità sembra svanire. 
Fra complotti, delitti e il nascente fervore indipendentista che attraversa la città, riuscirà il coraggio di un uomo a mantenere la pace nel Lombardo-Veneto? E l'amore di Matilde sopravvivrà alle tenebre?

 
Considerazioni.
La nebbi ammanta, la nebbia nasconde, e come lei, nel suo celare pone al riparo da sguardi indiscreti tutto quel che vuole, con la stessa intenzione la guerra e le sue conseguenze avvolgono nelle sue spire tanto le cose, quanto le persone, i loro caratteri, talvolta le loro intenzioni. Anche gli assassini, in questo romanzo.
Perchè vi dico questo?  Innanzitutto:
1. Perchè il romanzo di cui vi sto per parlare è ambientato nella nebbiosissima (almeno d'inverno) Mantova;
2. Perchè questo romanzo è ambientato al termine della attaglia di Austerlitz, per darvi un'idea del periodo, siamo nel 1815 circa.

E poi perchè  "I colori della nebbia" è stato veramente una piacevolissima scoperta, mano a mano che ci si inoltra nella lettura.
Il romanzo di per sè, non presenta una trama intricatissima: conosciamo infatti Matilde, giovane intoro al quale ruota la storia, che viene profondamente segnata da alcuni omicidi di persone a lei care; dico segnano perchè dal momento della tragedia Matilde si è profondamente chiusa a vita quasi privata, uscendo poco, rimanendo chiusa, non solo a livello fisico, ma anche a livello di sentimenti (e a livello mentale) e di realtà. Matilde infatti, dopo la tragedia, si è rifugiata in un mondo tutto suo, atto a renderle la vita più sopportabile e meno bruta (ma sicuramente meno realistica! 
Ed è questo elemento è anche quello che sinceramente ho meno apprezzato della prima parte del romanzo); ma, tuttavia,  un giorno, conosce un soldato, William, umono bellissimo, forte, pratico, ma segnato anche lui da alcune brutture viste e provate sul campo di battaglia, e che sembra essere insensibile a tutto, ora, una volta tornato. I due si innamorano e insieme affronteranno prove davvero ardue, che però permetteranno loro di affrontare il passato e di infominciar una più serena vita insieme. Non vi voglio svelare molto, perchè dal momento in cui Matilde e William s'incontrano, tutto il corpo del romanzo incomincia a essere svelato agli occhi del lettore che veramente, a questo punto, entra in un appassionato gioco d'ombre che intreccia tanto le vite dei due innamorati che la storia del tempo, qui descritto in modo molto avvincente e molto accurato.

Si, ho infatti particolamente apprezzato tanto la ricostruzione storica, molto accurata, ed anche (forse, soprattutto) le ambietazioni mantovane proposte, che permettono di immaginarsi i luoghi in cui prendono mossa le vicende della storia. 

Mantova sembra magica, nel romanzo, presenta sfumature di antico, di intrigante, come vedere un ritratto in seppia, come vedere e sentire di essere  a contatto con qualcosa di indefinibile, ma al contempo di familiare e confortevole all'animo (beneagurato elemento, perfino, soprattutto se pensate che Matilde e William di incontrano tipo a pagina 85 o giù di li - e si compromettono a pagina 200 e qualcosa - per cui se le descrizioni fossero state pesanti, il romanzo sarebbe risultato schiacciante). Certamente il fatto di essere mantovane, alle autrici, ha giovato, ma c'è sicuramente un certo non so che, dato dalla loro scrittura, dal loro amore per la loro città di appartenenza che perviene, e che mi è giunto, da lettrice.....

 
 
 
 
 
 
 
 
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http://bostonianlibrary.blogspot.it/2013/11/recensione-i-colori-della-nebbia-di.html

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